Valparaiso bis e progetti peruviani

La piazza principale di Valparaiso durante un momento di pausa dalla pioggia.

Martedì 28 maggio 2013. In viaggio: giorno 90. In Cile: giorno 3.

Tradizionalmente, i muri esterni delle case sono ricoperti di metallo ondulato, spesso decorato con murales o comunque con colori molto vivaci.

Quello di oggi sarà un post un po' particolare, con fotografie di Valparaiso scattate durante gli unici momenti asciutti del mio soggiorno in città, e testo dedicato ai primi giorni in Perù.

Fino a pochissimi giorni fa non avevo ancora pianificato nulla del viaggio in Perù, se non un generico desiderio di camminare in alta quota dalle parti di Cusco, per poi spostarmi sul lago Titicaca e sconfinare in Bolivia.

La grande pioggia di ieri e oggi mi ha permesso di stilare un programma di massima e di finalizzare le varie, complicate, prenotazioni. In ordine cronologico:

Giovedì 30 maggio 2013. Alle 11:05 arriverò all'aeroporto di Lima. Una volta sbrigate le formalità legate all'immigrazione mi sposterò, probabilmente in taxi, verso un posto chiamato Javier Prado, da dove partono gli autobus super-confortevoli della Cruz del Sur. Alle 17:30 prenderò l'autobus per Cusco. Durata prevista: 24 ore. Visti i confort di bordo, sulla carta comparabili con una prima classe in aereo, spero il viaggio non sia troppo male.

Venerdì 31 maggio – domenica 2 giugno. Tre giorni di acclimamento a Cusco (3300m), presso l'interessante ostello del progetto Caith, dedicato al recupero e al reinserimento di giovani ragazze uscite dal giro dello sfruttamento come domestiche (maggiori dettagli sul sito). L'ostello è gestito da italiani e penso parteciperò ad alcune iniziative di turismo responsabile.

Lunedì 3 giugno 2013. Partenza per il Salkantay Trek, organizzato da Alpaca Expeditions. Primo giorno, Cusco – Soraypampa – Wayracpunku.

Martedì 4 giugno 2013. Secondo giorno di cammino. Da Wayracpunku a La Playa.

Mercoledì 5 giugno 2013. Terzo giorno di cammino. Da La Playa a Llactapata.

Giovedì 6 giugno 2013. Quarto giorno di cammino. Da Llactaplata a Aguas Calientes.

Venerdì 7 giugno 2013. Gran finale a Machu Picchu e ritorno a Cusco.

I successivi dieci giorni sono ancora tutti da programmare.

Altro murales, nella zona chiamata museo a cielo aperto.

Sul muro di una casa.

 

Vulcani, isolotti e uomini uccello

Ranu Kau, il cratere del vulcano ORongo.

Giovedì 23 maggio 2013. In viaggio: giorno 85. Isola di Pasqua: giorno 3.

Considerato che intorno all'Isola di Pasqua ci sono 2000km di oceano, sembra strano che degli uccelli migratori passino regolarmente di qui. Esiste invece una particolare razza di volatili che ogni anno, verso metà settembre, arriva da queste parti per nidificare. Non vanno sull'isola principale, ma su una minuscola isoletta, poco più di uno scoglio, che si trova a poco più di un chilometro dalla costa sud-ovest.

Ecco l'isoletta Motu Nui vista dal bordo del cratere.

Chiamata Motu Nui, l'isoletta è stata importantissima per gli abitanti dell'isola. Ispirati da questo evento periodico, nei secoli hanno sviluppato una religione che prevedeva l'esistenza di uomini uccello, corpo di uomo, testa d'uccello. Ogni anno, fino al 1867, i capi tribù facevano una gara molto particolare. Verso i primi di settembre si riunivano in un luogo sacro in cima al cratere del vulcano ORongo, insieme ai sacerdoti agli altri abitanti di rango elevato. Dalla cima del vulcano parte una parete ripidissima a picco sul mare. I partecipanti dovevano scendere la parete senza sfracellarsi (non era raro che capitasse), nuotare i 1400 metri fino a Motu Nui, e attendere ben nascosti l'arrivo degli uccelli migratori. L'attesa poteva durare pochissimo, come anche settimane. Lo scopo del gioco era rubare un uovo appena deposto e tornare per primi alla base. Il vincitore godeva di enormi onori, diventava una sorta di incarnazione del dio uccello, e per un anno otteneva potere assoluto su tutta l'isola.

Pioveva...

Per oggi avevo previsto di visitare parecchi siti archeologici dell'Isola, ma dopo la prima escursione mi sono dovuto fermare causa pioggia estrema. Partendo dalla città, ho risalito a piedi il vulcano ORongo, fino ad arrivare ai resti del luogo sacro da dove iniziava la gara. Una piacevole passeggiata, priva di difficoltà, anche se alcune anziane signore stavano quasi collassando per l'immane salita di 300 metri.

Parte del cammino passa esattamente sul bordo del cratere, regalando viste alquanto bizzarre. Il fondo del cratere è infatti una via di mezzo fra una palude e un lago (vedi foto sopra al titolo). Mi ricorda la palude che Frodo, Sam e Gollum devono attraversare per arrivare alle porte di Mordor. Sto parlando del Signore degli Anelli, ovviamente.

Vista la pioggia, ho passato il pomeriggio a raccogliere informazioni su quali cammini fare in Perù. Ho trovato percorsi che al momento mi stanno decisamente entusiasmando, in particolare mi attira il giro dell'Ausangate. Ora provo a contattare alcune agenzie.

Sperando nel bel tempo, domani conto di visitare il resto dell'isola.

Hanga Roa, l'unica città dell'Isola, vista dalle pendici del vulcano.