Giorno 13, domenica 29 aprile, Cirueña – Belorado

Anche se, nel complesso, non sono rimasto particolarmente impressionato dalla regione Rioja, tutto sommato questa mattina ha dato il meglio di sé (vedi foto). Con il verde che domina, distanti montagne in tutte le direzioni, cielo livido, fasci di Sole che tagliano le nubi, durante la prima ora di cammino mi sono perso in contemplazione.

L’arrivo nella cittadina di Santo Domingo de la Calzada mi ha poi riportato ai consueti paesaggi urbani. In una piazzetta di Santo Domingo c’è uno strano monumento a forma di bicicletta. Mentre lo osservavo, ho incontrato per la prima volta dal vivo un gruppetto di domingueros. Come mi hanno insegnato gli amici spagnoli qualche giorno fa, i domingueros sono essenzialmente i turisti della domenica. Spagnoli che la domenica si alzano presto e fanno un tappa del cammino, un po’ come quando noi facciamo la classica gita domenicale in montagna. Il termine ha una connotazione negativa e derisoria, anche se mi pare non ci sia nulla di male, anzi. Beh, tornando ai domingueros, mi hanno fatto un bell’interrogatorio – da dove vengo, uh, paese latino, uh, ci capiamo, uh, dove vai, oh, dove vai oggi, ah, perché lo fai, eh – e poi abbiamo scattato qualche foto commemorativa.

Poco prima di pranzo ho superato un altro confine fra regioni della Spagna. La Rioja è finita e inizia la Castilla y Leon. Come si può vedere dal cartellone installato nei pressi del confine, il cammino resterà ora per molti giorni in questa regione. La prossima volta che passerò un confine regionale mancheranno solo 155.4km a Santiago. Mi dispiace non sapere quanti chilometri mi mancano ora, ma vedrò di ricavare anche questa informazione: a occhio direi sui 650km, ma potrei sbagliare anche di molto.

Il tempo oggi è stato clemente e i tanto temuti goccioloni non si sono ripresentati, rendendo la facile tappa di oggi molto rilassante. Ho fatto il conteggio dei giorni e, se d’ora in poi dovessi seguire esattamente la guida, arriverei a Santiago il 19 maggio (ho il volo di ritorno verso l’Italia la sera del 21). Rispetto alla guida, finora ho tenuto una media un po’ superiore e ho già guadagnato due o tre giorni. Se da qui a Santiago riuscirò a recuperarne un altro paio, dovrei riuscire ad arrivare anche a Finisterre a piedi. Male che vada prenderò comunque un autobus, non sono qui per fare le corse.

Come preannunciato ieri, oggi sono stato bravo (!?!) e stasera mi sono trovato una postazione super tranquilla in albergo: doccia con idromassaggio, stanzone dove disseminare e fare finalmente asciugare l’equipaggiamento, lavatrici e asciugatori. Ho lavato tutto e ormai sono pronto anche psicologicamente per domani. Conto infatti di arrivare a San Juan de Ortega che, stando alla guida, è uno dei luoghi più significativi e suggestivi del cammino. Raggiungibile dopo lunghe salite sui Montes de Oca, è provvisto di un rifugio per pellegrini famoso per essere parecchio spartano.

Piccola nota. Potrei scrivere ore e ore sulle persone che incontro tutti i giorni, da dove vengono, perché sono qui, e molto altro, ma non vorrei trasformare questo diario in una noiosa lista. Mi limiterò d’ora in poi a scrivere solo degli incontri più significativi e di quelli che hanno ricadute importanti sul mio cammino.

Aggiornamento 30 aprile 2012: mancavano in realtà solo 540km (vedi foto)!

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