Giorno 14, lunedì 30 aprile, Belorado – Atapuerca

Quando penso a quello che ho fatto questa mattina, mi vengono in mente le ambientazioni da spaghetti western o i fumetti tipo Tex Willer o Ken Parker. La scena madre prevede l’eroe solitario che entra in città attraverso la strada principale, lentamente, senza fretta. Nessuno in giro, le finestre si chiudono, i cittadini per bene spariscono. I cattivoni invece possono essere in due posti: o accanto alla porta del saloon, o sdraiati sulla poltrona del barbiere. Questi ultimi solitamente interrompono la rasatura (lasciando metà viso bianco di crema), corrono al saloon, e sono i primi a rimetterci le penne.

Come i cattivoni dei film, questa mattina, per la prima volta in vita mia, sono andato da un barbiere per farmi radere. A causa di alcune difficoltà linguistiche, la rasatura è stata completa e, dopo quasi 18 anni, sono rimasto senza pizzetto (vedi foto) E’ stata un’esperienza piuttosto piacevole e interessante, ricca di ritualità e gesti probabilmente codificati in un apposito galateo dei barbieri. Al mio ritorno dal viaggio penso farò qualche ricerca in proposito. Ovviamente non sono stato cattivone fino in fondo: non ho infatti maltrattato alcun eroe solitario (per fortuna non ne ho visti). Piccola nota per il futuro: peluqueria in spagnolo significa parrucchiera, mentre barbiere si traduce con peluqueria de caballeros. Ovviamente l’ho imparato dopo essere entrato – zaino, mantella e tutto il resto – in un negozio pieno di signore in attesa di permanente.

La tappa oggi è stata bellissima e molto varia, come indicava la guida. Un primo tratto quasi pianeggiante e verdissimo fino a Villafranca, da dove poi iniziano i Montes de Oca, un altopiano ricco di boschi che nel medioevo rappresentava il passaggio più pericoloso del cammino: lupi, briganti, e altri pericoli naturali.

Ora i Montes de Oca sono del tutto innocui e, a parte un paio di chilometri molto fangosi, il cammino li risale e attraversa grazie ad una strada sterrata molto larga. Il punto più alto della tappa, l’alto della Pedraja (1130m), si raggiunge tramite un salita brevissima e poco pendente (3km per circa 200m di dislivello). Nonostante questo, è molto temuta dai pellegrini e ne ho conosciuti parecchi che hanno preferito chiamare il taxi… mah

Un simpatico regalo che mi hanno fatto i Montes de Oca è la grandine: niente di drammatico, chicchi minuscoli, ma pur sempre grandine. Molto utile anche in questo caso il cappello.

Arrivato a San Juan de Ortega, anticamente unico rifugio sicuro sui Montes, mi sentivo ancora bene e così ho deciso di scendere verso la grande città di Burgos, fermandomi nel paesino di Atapuerca, dove ho trovato un ottimo ostello e un po’ di gente giovane. Una coppia di inglesi ventenni e una ciclista uruguaiana molto simpatica. Ora smetto di scrivere e torno in loro compagnia.

5 thoughts on “Giorno 14, lunedì 30 aprile, Belorado – Atapuerca

  1. Ciao Miche complimenti al peluchiero ti vediamo proprik bellino cosí anche bello magrolino!!! Buona camminata !

  2. Wow! Che cambiamento! Senza occhiali e pizzetto sembri un altro! E ti dona, devo dire, sembri pure più giovane di me! 😀 Sto leggendo da giorni il tuo cammino (se mi dimentico c’è Lorenzo che me lo ricorda) ed è molto interessante. Complimenti davvero, ci vuole un grande allenamento, e una grande forza di volontà! Bacioni, Sere (quella del liceo)

  3. Sei stato fortunato che ti ha lasciato intatto lo scalpo , mentre ti leggevo ridevo per aver avuto la stessa esperienza con la barba ,nonostante che parli spagnolo ,non feci in tempo a dirgli di lasciarla lunga 5 millimetri, pazienza .

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