Giorno 19, sabato 5 maggio, Moratinos – Reliegos

Ipnotico. Non saprei come altro descrivere quanto visto oggi. A parte alcune brevi tratte intermedie, i punti chiave della tappa sono stati due lunghi segmenti estremamente ripetitivi: strada asfaltata nuova completamente deserta, stradina sterrata che la affianca, fosso fra le due, alberelli stitici ogni 5 metri sulla sinistra, pianura sterminata in tutte le direzioni. Questa mattina 5km così, nel pomeriggio ben 13km senza interruzione.

Ho camminato quasi sempre da solo e devo dire che ho trovato stimolante l’estrema ripetitività del paesaggio: facilita la riflessione e, dolori a parte, conduce il sistema mente/corpo in uno stato di quasi-trance. E’ difficile da spiegare, ma ci si sente come se il tempo non avesse più senso e il gesto del camminare fosse l’unico punto fisso dell’universo. Da quanto si cammina, quanto si dovrà camminare ancora, diventano questioni prive di significato: si cammina e basta, come se dovesse essere per sempre e da sempre. Come dicevo poco sopra, ipnotico. Sono anche contento di non aver avuto bisogno di ricorrere all’estremo rimedio delle cuffiette per ovviare alla noia: non mi sono annoiato per niente! Fra l’altro, è stato un continuo alternarsi di sprazzi di sereno ed enormi sistemi temporaleschi. Mi sono bruciacchiato il naso e, allo stesso tempo, mi sono beccato in testa un numero imprecisato di grandinate.

E’ stato un po’ deludente scoprire come moltissimi pellegrini optino per una variante poco nobile. Arrivati a Sahagun, prendono direttamente il treno per Leon, perdendosi queste tratte considerate noiose e dure, ma che secondo me sono tasselli fondamentali e parte integrante del cammino. Pare che, contrariamente a quanto annunciato ieri, anche Harold sia saltato sul treno per Leon: buuuuu…

Per una fortunata coincidenza ho brevemente ritrovato Serena. La mia lunga pausa pranzo le ha permesso di riprendermi e abbiamo camminato insieme fino a El Burgo Ranero, sua destinazione odierna. Anche se i frequenti temporali ci hanno impedito di parlare a lungo, resto nuovamente stupito di come i dolori spariscano e di come i chilometri passino in fretta quando si cammina con un’altra persona. Dopo averla salutata, ho camminato per ore sul tratto ipnotico di 13km e dubito quindi che domani (e, tanto più, i giorni successivi) ci saranno altre occasioni di vedersi: peccato.

Domani ci sarà l’ingresso e l’uscita nella grande città di Leon. Mi aspetto un’esperienza di cammino poco piacevole, come nel caso di Logroño e Burgos. La guida scrive addirittura che domani ci sarà il pezzo più brutto dell’intero pellegrinaggio: un eterno tratto lungo la mega-statale, a stretto contatto con auto sfreccianti e camion puzzolenti. Mah, vedremo.