La bat-caverna

Notte nella zanzariera. Un po' strettina per cinque persone.

Martedì 2 aprile 2013. In viaggio: giorno 33. In Thailandia: giorno 8. A piedi: giorno 19.

Pooh trek: giorno 3.

Nook ci insegna come tostare il pane per la colazione.

Come previsto, la notte è stata sul terribile andante, con spazi ridottissimi per ogni movimento e lividi sempre più lividi. In compenso ieri sera ho avuto modo di parlare a lungo con i compagni d'avventura, scoprendo che tutti loro hanno fatto scelte di vita fuori dall'ordinario. Hanno terminato la scuola per fisioterapisti un paio d'anni fa e poi hanno insieme deciso di esercitare la loro professione in un'isoletta tropicale: Réunion Island, sperduta nell'Oceano Indiano a est del Madagascar. Réunion Island è a tutti gli effetti territorio francese, quindi nessun problema di visti o di riconoscimento del diploma. Bella scelta. Fabien e Amelie vivono ancora adesso sull'isola, mentre Vincent e Cindy avevano deciso di spostarsi a Tahiti, nel mezzo dell'Oceano Pacifico, sempre territorio legato alla Francia. Purtroppo hanno però incontrato problemi burocratici e la nuova sede lavorativa è saltata. Hanno così deciso di approfittare del momento di libertà dal lavoro per… fare il giro del mondo! Gireranno principalmente il sud-est asiatico e il sud-america, per un totale di tre mesi (o erano sei… mah). Fabien e Amelie li hanno raggiunti per la sezione thailandese. Sono tutti e quattro abituati a viaggiare e non si sono mai lamentati durante il trekking, nemmeno nei momenti più critici, quando ci siamo dovuti scontrare con ragni e serpenti, animali per i quali alcuni di loro nutrono delle mini-fobie. Mi sono trovato bene con loro e, nonostante la barriera linguistica, non mi sono mai sentito escluso, anzi, si sono sforzati moltissimo di mettere alla prova il loro inglese ancora un po' limitato.

In mezzo l'aiuto-guida Nook. Simpaticissimo abitante del villaggio di ieri.

Oggi c'è stata la parte più avventurosa del cammino. Abbiamo risalito un torrente impetuoso, infilato nel bel mezzo della giungla, con relativo corredo di vegetazione follemente rigogliosa, insetti di ogni tipo (comprese nubi di zanzare), suoni inusuali e fortissimi. Le due ore di risalita sono state un alternarsi di roccette umide e immersioni nel torrente, che in vari alcuni punti scorreva velocemente superando altezza ginocchio / metà coscia. Un po' insidioso il fatto che non si riusciva a vedere il fondo e di conseguenza risultava difficile appoggiare i piedi con sicurezza, ma non mi sono mai sentito veramente in difficoltà o sul punto di cadere. Anche il caldo ha fatto la sua parte, facendoci sudare e ansimare alla grande.

Alla fine della bat-caverna.

Comunque una bella esperienza, culminata con l'arrivo alla bat-caverna, ovvero Bat Cave, ovvero La grotta dei pipistrelli. Si tratta essenzialmente di una grotta scavata dal torrente, lunga circa 400 metri, alta in alcuni punti una ventina di metri, completamente buia. Ai lati due pareti rocciose quasi verticali, in mezzo il torrente, da risalire restando sempre con piedi e gambe a mollo. I pipistrelli effettivamente ci sono, in alto, a testa in giù, in rapido movimento quando disturbati dalle nostre luci (comprese due torce costruite ieri sera con il bambù). Purtroppo la grotta è anche luogo di ritrovo per serpenti e vediamo subito dalla faccia molto seria di Aek che c'è poco da scherzare. Solitamente se ne stanno sulle pareti a pochi metri dall'acqua, ma sanno nuotare e potrebbe risultare difficile evitarli in caso di scontro in acqua. Alla fine ne avvistiamo solo due, tranquillamente appollaiati a un paio di metri dal torrente, sulle rocce. Aek dice che questi esemplari verdi non sono mortali in caso di morsi su gambe o braccia. In caso di morso su collo o testa, invece…

Poco prima dell'uscita dalla bat-caverna, un'ampia grotta pianeggiante, con comoda panca per riposarsi, sia dalle fatiche fisiche, sia da quelle psicologiche. Poco da dire sul salitone finale per tornare alla civiltà, se non che il caldo era davvero tremendo e il Sole picchiava senza pietà. Sforzo breve, comunque, poco più di un'ora.

Volendo fare un bilancio, mi aspettavo di camminare di più, ma sono decisamente soddisfatto dell'esperienza: la giusta fatica, incontri con belle persone, nuove tecniche di sopravvivenza, e quel pizzico di avventura vera (ma controllata) che non guasta mai.

Nota aggiuntiva

Questa notte, fra 1 e 2 aprile, sono stato colpito dalle zanzare, nonostante l'abbondante uso di repellente. Un ponfo sulla mano destra e uno sul gomito sinistro. Registro questo evento per ricordarmi la data esatta, nel caso in cui dovessi manifestare strani sintomi nel giro delle prossime settimane. Questa zona di confine purtroppo non è sicura come Chiang Mai e le zanzare possono portare sia malaria, sia febbre dengue. Il fatto che le punture siano arrivate di sera / notte mi porta ad escludere la dengue, ma non si sa mai. Spero di non avere sorprese.

3 thoughts on “La bat-caverna

  1. Vai Michele, che bello leggerti.
    Il mio moroso dice che devi avere tanti soldi per poterti permettere questo. Io dico che i soldi sono affari tuoi, non sono così corta da fermarmi a questa considerazione, vera o fasulla che sia. Io dico che hai coraggio e voglia di vivere, quello che mi interessa di più nelle persone.
    Buon tutto
    franca

  2. Penso che vuoi fare preoccupare i tuoi genitori e parenti!
    E si, attento alle zanzare sono peggio dei serpenti.
    Sei magrolino, ma la tempra è da gladiatore.
    Io riparto per Santiago il 01/05/2013 e penso che a leggerti sarà la spinta nonostante il ginocchio a farmi andare avanti. Bravo e ancora auguri.

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